Curiosità e novità
Panoramahotel Huberhof
Home / L’Huberhof / Curiosità e novità / Tradizione altoatesina nel periodo del Natale

Tradizione altoatesina nel periodo del Natale

15/12/2022

Dal “Krampus” a San Nicolò

Chi non lo conosce? L’uomo anziano col mantello rosso e la barba lunga bianca.
Babbo Natale. No, Nicolò! Ma cosè questa tradizione e cosa hanno a che fare con i “Krampus”?
Scopritelo in questo blog.


Chi era Nicolò?

Nicolò era un uomo generoso e conosciuto per la sua beneficenza, che già in vita era stato dichiarato santo. Leggende raccontano che ha calmato una tempesta e riportò in vita diversi morti. Una storia famosa racconta del suo aiuto per un padre povero di tre figlie:
il padre disperato sta per mandare le sue figlie a prostituirsi. Nicolò lo aiuta di nascosto buttando barre d’oro di notte attraverso la finestra.
Così è nato il mito dell’aiutante e protettore.

Secondo le ricerche Nicolò nacque verso la fine del terzo secolo e fu nominato sacerdote dallo zio all’età di 19 anni. Più tardi divenne Abate del monastero di Sion, vicino a Myra. Attorno l’anno 350 è morto all’età di 60 anni.
Nell’undicesimo secolo furono stati rubati le sue ossa e portati a Bari, dove sono sepolti ancora oggi.

Il viso di Nicolò di Myra, conosciuto anche come San Nicolò, è stato caratterizzato dal tempo.
Aveva il naso prominente e la barba bianca – ma più corta. I suoi lineamenti sono stati ricostruiti da esperti tanti anni dopo.
Anche se Nicolò è uno dei santi più adorati del cristianesimo, è uno dei più sconosciuti, perché ci sono poche notizie concrete sulla sua vita.

La tradizione di mandare Nicolò specialmente ai bambini, è nata nel Medioevo.
Studenti del monastero la sera prima della festa avevano scelto un vescovo bambino. Sindaco o Abate simbolicamente davano il dominio per un giorno ai bambini.
Il vescovo bambino, vestito da prete con una stola, girava nel monastero e rimproverava gli studenti o li premiava con dolci.

Per quello oggi il 6 dicembre vengono portati dei regali ai bambini che lasciano le scarpe o gli stivali davanti al letto o davanti la porta.

“Toifl” e “Krampus”

Nella tradizione delle feste di San Nicolò ci sono anche due bestie, cattivi compagni di Nicolò: “Knecht Ruprecht” e i “Toifl” o “Krampus”.

Come compagno di Nicolò i “Krampus” in Alto Adige sono indispensabili. Il 5 dicembre è il giorno dedicato ai “Krampus”. Però non sono veri diavoli, ma spaventapasseri.

L’attrezzatura di un “Krampus” è una maschera in legno e una pelle di capra, impregnata ancora dell’odore. Attorno la pancia si mettono dei campanacci per fare rumore e portano catene di ferro e aste.
Dato che i “Krampus” spesso si comportavano troppo sfrenati nelle loro attività, tutti coloro che fanno parte alla sfilata come “Krampus” devono registrarsi e portare un numero.

Il 5 dicembre il “Krampus” accompagna San Nicolò e fa la parte del cattivo ai bambini che non sono stati bravi. In tanti paesi si festeggiano delle sfilate dei “Krampus” con effetti pirotecnici, ma non solo il 5 dicembre.

“Knecht Ruprecht”

“Knecht Ruprecht” é conosciuto come il compagno “cattivo” di Nicolò. Dal 19 secolo è il punitore dei bambini non bravi e un uomo spaventoso. In ogni regione ha un nome diverso: “Knecht Ruprecht”, “Pulterklas”, oppure “Rupsack”. Invece dei regali porta un’asta.

Però non è stato sempre cattivo: nel 19 secolo pensavano che girava d’inverno per allontanare gli spiriti maligni.
Altre teorie indicano un’origine alla fine del medioevo, dove la paura dei bambini veniva utilizzata per sostenere i procedimenti per stregoneria.

Altre tradizioni pre natalizi in Alto Adige

4 dicembre Santa Barbara: una delle tradizioni più importanti in Alto Adige è in onore di Santa Barbara. Il 4 dicembre vengono raccolti dei rami di ciliegie, che poi vengono depositati dentro dei vasi, per vederli fiorire a Natale.

13 dicembre Santa Lucia: la tradizione in onore di Santa Lucia si svolge il 13 dicembre. Ognuno festeggia in maniera diversa questa giornata: tra tradizionali fiaccolate o piatti tradizionali e si accendono le luci in onore di Santa Lucia.

 

Perché vale la pena conoscere queste tradizioni?

Le tradizioni fanno parte della nostra identità. Con le tradizioni rafforziamo l’insieme e li tramandiamo da generazione in generazione.

Le tradizioni sono una gran parte della cultura altoatesina e aiutano a capire e a vivere la cultura altoatesina.

 

Siete pronti per la vostra vacanza invernale all’Huberhof?
Apriamo il 17 dicembre 2022 e non vediamo l’ora di darvi il benvenuto.

Chiedete ora la vostra offerta personale!

 

Offerte